Azienda Agricola Cagliero

Barolo Chinato

Bottiglia vino Barolo Chinato Azienda Agricola Cagliero

Lo stesso disciplinare di produzione del Barolo DOCG definisce con esattezza le principali caratteristiche del Barolo Chinato, che è riconosciuto come uno dei più peculiari prodotti di questa ristretta zona delle Langhe, particolarmente indicativo di una speciale filosofia di vita.

Il Barolo Chinato, come impone lo stesso nome, ha come base un Barolo DOCG che ha terminato il suo periodo di invecchiamento ed è opportunamente aromatizzato con l’impiego di un gran numero di erbe e spezie, che devono comunque sempre fare riferimento alla China Calissaia, dalla quale deriva la denominazione.

Ogni produttore si è sbizzarrito nel definire la propria “ricetta” che costituisce un segreto ben custodito e impiega proporzioni diverse di prodotti diversi oltre alla già citata e fondamentale China Calissaia: vaniglia, rabarbaro, zagara, cinnamomo, e molte altre ancora. Il vero Barolo Chinato richiede l’impiego di prodotti naturali e non di aromi, e quindi si rende necessario un lungo e delicato processo di trasformazione.

Le varie erbe selezionate sono poste in infusione in alcool puro per un opportuno periodo di macerazione. L’infuso viene quindi filtrato e aggiunto al Barolo DOCG che dopo adeguato ulteriore invecchiamento in caratelli di rovere di Slavonia, per assicurare il corretto amalgamarsi, diventa finalmente Barolo Chinato.

Questo prodotto vanta una lunga storia ed è ben noto nelle nostre campagne dove è stato usato anche come medicinale per alcune malattie derivanti da raffreddamento, nonché come antipiretico e digestivo. In effetti, la tradizione vuole che sia stato “inventato” da un farmacista.

Il profumo intenso, il sapore armonico di grande equilibrio e di lunga persistenza, e il gusto pieno particolarmente gradevole con finale leggermente amarognolo, lo rendono ideale per terminare il pasto, per i dessert in genere e in particolare dopo il cioccolato amaro.

Può essere anche utilizzato, con l’aggiunta di acqua calda e di una scorza di arancio, per la preparazione di un delizioso “grog” come era d’altra parte normale tradizione delle famiglie langarole, che si facevano vanto nell’offrirlo ai più importanti ospiti.